Deputati e Costituzione Eletti dal popolo, tutti con la stessa dignità di Francesco Nucara Fin dalla nascita del PDL non abbiamo creduto alla sua consistenza politica e tantomeno alla sua coesione. Ci siamo battuti per frenare quelle frange del PRI che, invece, scommettevano sul "roseo futuro politico" del PDL. Il Partito ha condiviso a stragrande maggioranza la nostra posizione, e meno male che così è stato. Tuttavia, la svolta dell’onorevole Fini e la sua abiura del fascismo, definito come "male assoluto", il suo pellegrinaggio al "muro del pianto" e la ulteriore laicizzazione del suo percorso politico, ci avevano fatto intravedere qualche speranza per la probabile creazione di uno Stato laico ed a-confessionale. Ma leggere quanto il Presidente della Camera ha detto a Bari ai giovani di Generazione Futura ci ha lasciati sconcertati: vieppiù se a pronunciare quelle parole è stata la terza carica dello Stato Italiano. Se un alto rappresentate delle Istituzioni si produce in clamorose gaffes, non fa altro che imitare chi vorrebbe denunciare. Non è un bel vedere. Se tutto è uguale a tutto, vuol dire che le diversità non esistono e la pluralità è solo una finzione. Le parole di Fini sono state veramente sconsiderate e di ciò siamo molto dispiaciuti, perché qualche speranza in un ricambio politico-generazionale l’avevamo pur riposta. A scanso di equivoci e di malevoli interpretazioni, riportiamo di seguito le parole dell’onorevole Fini, tratte dal "Corriere della Sera": "Chi è tornato sui suoi passi è tornato nel gregge belante. Qualcuno è così impaurito di non essere domani di nuovo deputato, da dire che il governo Berlusconi-Scilipoti va sostenuto". Qualche osservazione. L’onorevole Fini, presidente della Camera dei Deputati e presidente di FLI, non distingue i suoi due ruoli, quando "comizia" davanti ai suoi giovani militanti. Parlando di governo Berlusconi-Scilipoti appare chiaro che l’elemento negativo dell’accoppiata sarebbe l’onorevole Scilipoti, deputato eletto liberamente dal popolo con lo stesso sistema elettorale con cui è stato eletto l’onorevole Fini e con la legge elettorale condivisa e votata dall’attuale presidente della Camera. Se il leader di FLI e una quarantina di parlamentari lasciano il partito in cui sono stati eletti, partito peraltro costituito non su basi politiche ma su basi notarili e che aveva consentito agli ex An di occupare posti significativi nel governo, tutto ciò per l’onorevole Fini è un contributo all’avanzamento della democrazia. Se si lascia un partito di opposizione per sostenere il governo Berlusconi, ci si vende per un futuro "post" di deputato. All’onorevole Fini dovrebbe sorgere il sospetto che ci sarà pure qualcuno che abbandona la maggioranza per correre tra le sue braccia esattamente per lo stesso motivo. Nel nostro piccolo abbiamo sempre difeso le scelte politiche dei parlamentari, da qualunque parte provenissero; ricordiamo la pubblica solidarietà a Marco Follini quando il presidente del Consiglio lo tacciò di tradimento. Secondo la Costituzione, ogni parlamentare esercita il proprio ruolo senza vincolo di mandato. Va bene per Fini, per Bocchino etc. e per tutti coloro che il 29 settembre 2010 votarono la fiducia all’attuale governo. Si trattava di alfieri della buona politica e degli interessi del Paese. Scilipoti arrivò con qualche mese di ritardo nel concedere la fiducia: il 14 dicembre dello stesso anno. Si tratta di Scilipoti, un "venduto", ma il suo mandato è uguale a qualunque altro dei 630 deputati. Non esaltiamo l’intelligenza e la scienza di Scilipoti, difendiamo la dignità e il ruolo del parlamentare Scilipoti. Prima di noi, sarebbe opportuno lo facesse il presidente della Camera cui Scilipoti appartiene, senza commistione di ruoli. Fuori tema: Ascaro è colui che serve un padrone, non importa se di destra, di centro o di sinistra: un padrone. I repubblicani, che sono quelli iscritti al PRI come diceva Giovanni Conti, non hanno padroni. Quelli veri esercitano la ragione e niente altro. |